La rubrica del Valerio

Ciao a tutti, sono Valerio e ho 10 anni e questo e’ il mio primo articolo.

A me piace pescare (purtroppo non ha ancora abboccato nulla) , studiare e viaggiare.

 

 

Questo articolo e’ dedicato alla Gentilina , quindi vi descrivero’ i suoi difetti e i suoi pregi.

La Gentilina e’ spaziosa  e comoda; ha 2 bagni, 4 camere da letto matrimoniali, una cucina composta da tre fornelli, un forno, un lavandino, un frigorifero- congelatore, e un carteggio.

Quando facciamo cambusa riusciamo a inserire tante cose grazie ai gavoni piazzati qua e la’, anche i serbatoi sono molto generosi (600 l circa), se ne volete sapere di piu’ andate a vedere qui .

Il vino, che teniamo nei gavoni laterali, si conserva molto bene a causa dei gavoni vicini all’acqua;

pero’ il fresco porta l’ umidita’ che a sua volta  porta la MUFFA che contamina i cibi che poi ci costringe a buttare il cibo interessato, (consiglio quindi di sigillare o se potete mettere sotto vuoto gli alimenti gia’ aperti) .

Molti si chiederanno dei 2 gatti, (che mi sono scordato di parlarvene), loro stanno bene solo che a volte in navigazione quando c’ e’ mare si sentono un po’ male ma quando attracchiamo scendono e fanno un bel giro e tornano contenti e mangiano.

Vi ho detto tutto per ora, vi saluto e alla prossima! Mettete tanti commenti perchè saro’ io a rispondervi.

Valerio!!!!!!!

Sesta tappa Ortona

Arriviamo ad Ortona con circa 30 nodi di vento.. entriamo in porto e troviamo il Nostromo della Guardia Costiera che ci attende al posto di transito d’angolo in fondo al porto. Bene, molto riparato dal vento.. Arrivo piano e accosto alla banchina, ormeggio all’inglese. Presentazioni e ringraziamenti.

Passiamo come sempre la prima sera a sistemare e rassettare la barca. La mattina dopo ci svegliamo con l’intenzione di partire ma il tempo non ce lo permette e così decidiamo di visitare Ortona! Magnifica ma dal porto alla città è veramente una bella passeggiata!! La città è veramente una chicca da non perdere! Inoltre ringraziamo sia la lega navale che la guardia costiera per l’ospitalità! Eccezionale, da ritornare!

Al castello Aragonese, gemello di quello di Taranto, facciamo amicizia con Olimpia e Roberta che ci raccontano le meraviglie di Ortona! Giancarlo ci racconta che vive li da 50 anni e che non se ne andrebbe per tutto l’oro del mondo! Li al porto vediamo anche la Micoperi! Wow, che potenza!

Ciao a tutti, Olimpia, Francesco, Cristiana e Giancarlo!

Valeila Sail Episode 003 Benvenuti a Bordo

Ed eccoci al terzo episodio della nostra epopea familiare!!! Finalmente siamo in navigazione a scoprire per ora la costa adriatica ma presto saremo in acqua alta! Direzione SUD!

 

 

https://youtu.be/mGxtKD12cUg

 

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#lavitaindiretta

Ed eccoci su #lavitaindiretta, puntata del 11 dicembre 2017. Nostra signora del Mare (Marina) in studio e Fabio con i bimbi in collegamento dalla barca! Grazie a tutti coloro che hanno permesso a questa puntata di nascere!
 
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Coraggio

Da quando abbiamo deciso di imbarcarci in questa impresa molti ci dicono che abbiamo avuto un coraggio da leoni a voler cambiare così radicalmente le nostre vite. Coraggio.

Non lo so. E’ stata più un’analisi ben ponderata delle nostre rispettive vite e della qualità delle stesse. Inutile dirvi cosa abbiamo deciso di fare! Semmai il coraggio lo abbiamo trovato solo per compiere il primo passo, ma non ne serve poi così tanto. Le cose poi, come solo il destino sa fare, sono susseguite e si sono disposte ordinatamente in base alle necessità del momento.

E’ vero che non sono in molti a fare questo tipo di scelta. La maggior parte di coloro che si sono interessati alla nostra storia e a cui piacerebbe fare lo stesso è preoccupata per i soldi. Anche noi lo siamo ma tra l’essere preoccupati ed il sentirsi imprigionati in una vita quasi immota per una cosa come i soldi non c’è stata storia. Si rischia, e qui voglio ricordare che la fortuna aiuta gli audaci.

Una restante parte è scioccata perché abbiamo due bambini. E già, due bimbi, uno dei quali inoltre non frequenterà la normale scuola dell’obbligo… E io qui vi chiedo, se aveste potuto scegliere la vostra infanzia avreste deciso di passare otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana per nove mesi all’anno chiusi in un edificio a cercare di capire il perché siete li e non fuori a giocare e di conseguenza imparare con un ritmo diverso? Cosa potranno mai imparare di più in classe piuttosto che toccare con mano i paesi che studiamo sui libri, ad essere tutto il giorno all’aria aperta per rafforzare il proprio fisico e le proprie difese immunitarie? A 10 anni pensiamo che due ore di lezione al giorno siamo abbastanza..

Credo che la risposta sia scontata.

Molti altri invece ci dicono che loro non avrebbero mai il coraggio di fare una cosa del genere. Ma io ho pensato, dopo aver scelto questo tipo di vita, e come dicevo prima, che il coraggio non è che una minima parte degli ingredienti necessari a creare questa combinazione. La cosa primaria che pochi hanno purtroppo è il tempo. Ed infatti per dedicare del tempo ai nostri figli come dovrebbe essere normale abbiamo dovuto rompere delle regole, decidere di uscire dalla vita imposta dalle nostre città e dai nostri paesi e metterci a fare praticamente i vagabondi del mare.

Tutto ciò solo per poterci dedicare  l’uno all’altra. Ora, io non so se sia giusta la nostra scelta oppure sarebbe stato meglio mantenere la nostra casetta, accumulare dei soldini per la vecchiaia e visitare il nostro amico mare un paio di settimane l’anno…ma al momento stiamo bene così.

Ciò che abbiamo scelto viene chiamato downshifting, scalare marcia, vivere la vita più lentamente. Chiunque di voi ha dei figli sa che i sabati e le domeniche sono i giorni più pregni di significato della settimana, ma anche i più faticosi. Perché se ti vuoi dedicare alle persone che ti circondano devi necessariamente prestare massima attenzione per farli sentire sicuri e protetti. Mentre nella nostra vita “normale” tale compito era affidato ai nostri lavori, alle maestre dei ragazzi, a volte ai nonni o agli zii, ora siamo noi, noi tutti intendo, che abbiamo la responsabilità in primis di noi stessi, in secondo luogo della compagna/o e dei figli.

E il ritmo cambia, e di parecchio.

Bisogno ascoltarsi, soprattutto in uno spazio ristretto come una barca. Bisogna fermarsi ed ascoltarsi. Questo è il coraggio che ci vuole per cambiare. Cambiare le abitudini acquisite in anni di vita “normale” ed affidarsi al proprio Io, quello che era rimasto nascosto mentre battevamo sugli smartphone e sulle tastiere, quello che ci guardava mentre eravamo sul divano a guardare la tv, quello che ci spiava mentre inesorabilmente aspettavamo inconsciamente che la giornata terminasse per riposarci sapendo che il giorno dopo saremmo ripartiti con un bel sorriso stampato in faccia, in poche parole il Bambino che da piccolo si arrampicava sugli alberi e guardava il mondo a testa in giù, e che nel suo profondo sapeva che non voleva essere grande proprio per non assomigliare agli adulti.

Bene, ora stiamo cercando di liberare proprio quell’Io a cui poco importa se le scarpe sono abbinate alla cintura, a cui importa ancora meno dell’opinione degli altri in merito alla sua vita…

L’Io che tutti abbiamo via via smesso di ascoltare ma che tutti dovremmo riuscire almeno a sentire bisbigliare.

Questo è il coraggio di cambiare. Solo sapersi ascoltare.